UNA VITA DA FREELANCE. L’IMPORTANZA DELL’EFFETTO CUSCINETTO

Inauguro il blog di questo mio nuovo sito con una serie di post dedicata al momento in cui decidi che è ora di fare quel grande passo: diventare freelance a tutti gli effetti ed aprire partita iva.

Non parlerò di numeri, ma di scelte. Il mio è stato un percorso abbastanza lungo, durato circa 2 anni, complice la testardaggine del voler affrontare tutto con i piedi di piombo e le massime certezze. E per me è andata bene così. Avevo bisogno di tempo e soprattutto di prove per tastare il terreno e capire se mettermi in proprio era davvero la scelta giusta per me.
Il mio dogma è sempre stato: se decidi di fare qualcosa, fallo fatto bene. Questa regola ha condizionato molti aspetti della mia vita professionale e non e anche se a volte mi sono sentita limitata e quasi “bloccata”, con il tempo ho capito che stavo facendo la scelta giusta perché io non volevo lanciarmi nel mercato al buio e in maniera poco professionale. Nella mia ottica aprire la partita iva mi legittimava a promuovermi in maniera sana, concreta e soprattutto onesta. Va da sé che non puoi svegliarti una mattina e andare dalla commercialista a farti assegnare in maniera così automatica il famoso numerino. No, per me non funziona così. Mettersi in proprio è un processo che può influenzare tutta la tua vita e quindi va fatto in modo serio e coscienzioso. Insomma, ci devi pensare bene prima di fare il grande passo perché non si può trattare solo di una botta di testa, ma di una decisione frutto di un pensiero strutturato.

Io ci ho messo quasi due anni per decidermi e sono stati due anni davvero intensi. Ora non credo serva fare il resoconto di questi 24 mesi, ma alcune cose importanti da dire, secondo me, ci sono.

Tutti abbiamo bisogno di un cuscinetto

Il mio “cuscinetto” sono stati proprio i due anni precedenti dall’apertura della partita iva. Sono stati due anni che mi hanno permesso di creare una base economica che mi aiutasse a lanciarmi con un paracadute di alta fattura, perché nella vita non si sa mai ed è sempre meglio avere un gruzzoletto da parte, nel caso qualcosa dovesse andare storto. Inoltre, io non credo nella filosofia “ho mollato tutto e ora la mia vita è meravigliosa, fai come me”. Io ho bisogno di sicurezze e i cuscinetti servono proprio a questo.

Oltre al lato economico, il mio personale cuscinetto è stato composto da formazione, tanta e tanta formazione. Ammetto di non aver mai smesso di informarmi, formarmi, studiare e avere sotto controllo la situazione lavorativa del percorso che avevo intenzione di intraprendere. Volevo avere ben chiaro chi erano i professionisti con cui un giorno avrei dovuto competere. E non sto parlando solo di marketing, comunicazione e social media. Non mi sto riferendo solo ad una formazione relativa al mio percorso, perché non credo sia sufficiente.
Sappiamo tutti che la formazione è importante (guai a chi resta indietro in questo mondo!), ma fare una buona attività di ricerca, facendosi un’idea di chi c’è in giro, è fondamentale perché è il primo passo per imparare a differenziarsi e trovare la propria strada, senza diventare un surrogato di qualcun altro. E lo dico eh, è difficilissimo.