Principio di un rebranding d’anima e corpo

I cambiamenti sono una sfida, una sfida che può intimorire.
Ma dove c’è la paura c’è anche la voglia e la forza di agire.

A volte capita che questo cambiamento parta da noi stessi, per nulla influenzato da agenti esterni. Succede che andiamo quasi contro il volere o le richieste degli altri perché è l’unica cosa che possiamo fare.

Prendere le distanze da un certo tipo di immagine, un certo modo di parlare, un certo modo di pensare è un cambiamento.

Quindi, cosa succede? Succede che dopo due anni sento la necessità di apportare delle modifiche strutturali alla mia attività professionale. In tanti chiamano questo cambiamento rebranding perché tecnicamente è questo il suo nome. Nel mio caso non si tratta solo di un processo di rinnovamento estetico e funzionale, ma anche di una ricerca personale quasi intima.

Questa grande voglia di cambiamento è stata generata da un paio di cose un po’ lavorative, un po’ no. 

In questi ultimi mesi ho lavorato per dei clienti che inconsciamente mi hanno fatto capire in che direzione volessi andare.
Non è obbligatorio dire sempre “sì”. Non è obbligatorio accettare tutti i lavori, ma a volte accettare dei clienti che si allontanano un bel po’ da quelle che secondo te sono le tue “personas”, può essere una sfida che ti ripagherà. Certo, può far paura, ma forse è proprio questo il bello. La molla che dovrebbe farti di sì! Questo è quello che è successo a me.

Ci sono sempre più persone che fanno il mio stesso lavoro.
Ogni giorno scopro un possibile nuovo concorrente. Quando definisci un altro professionista “un tuo concorrente”, significa che non solo fate lo stesso lavoro e offrite servizi simili, ma vi rivolgete anche allo stesso pubblico, avete clienti simili e comunicate quasi nello stesso modo e negli stessi posti. Ed è qui che ho gridato aiuto!
Dico che è qui che ho gridato aiuto perché è proprio in quel momento che ho capito che senza volerlo mi stavo piano piano adagiando e adeguando. L’inerzia mi aveva quasi portata a proporre una comunicazione che non mi rispecchiava più. In quel momento mi sono sentita satura, arrabbiata e nervosa. Ho capito che era arrivato il momento giusto per cambiare e così ho tirato una riga e mi sono imposta di ricominciare, cercando di individuare la mia vera strada e il mio modo di essere, che grazie al cielo è unico.

Ho in mente di fare un resoconto di questo cambiamento, qui, ma forse non solo qui. Probabilmente anche su Instagram, magari è la volta buona che torno a fare stories sensate.
Voglio condividere le parti più significativi di questa svolta per non perdere il filo e per ricordarmi sempre a che punto sono. Forse lo voglio fare anche per dirmi, ogni tanto, “brava Ele, sei sulla strada giusta”.
Poi penso possa essere utile a chi si trova (o si troverà) in una situazione simile alla mia.
Ci tengo a sottolineare che questo percorso per me è molto importante per la crescita della mia attività lavorativa ed è proprio per questo motivo che lavorerò a stretto contatto con professionisti che possano aiutarmi a realizzare tutto ciò che ho in mente.

Per ora due consigli:
– quei lavori diversi dal solito possono aprirvi gli occhi su chi siete e che cosa volete fare
– affidatevi sempre a dei professionisti. Non possiamo saper fare tutto e se ci mettiamo a fare le cose che non ci competono non è detto ci vengano sempre bene