Non aver paura dei numeri

Ieri ho iniziato a riscrivere il mio business plan.

Eccomi di nuovo di fronte ad un altro termine che sento stretto e che mi fa venire quasi l’orticaria.
D’altronde è così che si chiama questo documento: business plan, piano azionale, progetto imprenditoriale. Insomma chiamatelo un po’ come volete, chiamatelo con il nome che vi piace di più e che sentite più vostro.

Sappiate però che si tratta di un documento che dovete avere se siete freelance, liberi professionisti, se avete un’impresa grande, media, piccola.

Un piano devono averlo tutti.

Vi serve per capire qual é la vostra direzione, che cosa volete fare, come volete guadagnarvi i soldi e tante altre cose utili.

Sento spesso dire che i numeri fanno paura.
Fare i conti fa paura.
“Oddio la matematica, aiuto” “Oddio la calcolatrice”.

Facevo parte anche io di “quella scuola” fino ad un po’ di tempo fa.
Ora con i numeri e i conti ci sto facendo pace, anzi iniziano proprio a piacermi e li considero un grande conforto. Quasi degli amici
Mi aiuta tanto sapere che ho un piano da seguire, quanti soldi posso spendere, quanto investirò in formazione, quanto dovranno costare i miei servizi e così via.

Finalmente ho fatto pace con i numeri e sono contenta.
Chi ha paura del business plan di Francesca Marano è un libro che mi è stato molto utile in passato, soprattutto per capire che diamine è un business plan e a cosa serve.

Quindi, consiglio del giorno: fate pace con i numeri (e no, i follower non c’entrano niente perché se non avete un business plan fatto come si deve, un piano fatto come si deve, potete anche avere tutti i follower del mondo, ma sarà complicato capire come agire).